A lunga conservazione
Il progetto A lunga conservazione nasce nel 2020 a seguito della partecipazione al bando collegato all’avviso pubblico per la selezione ed il finanziamento di progetti finalizzati alla raccolta, alla digitalizzazione ed alla creazione di data base archivio sulla documentazione storica riguardante la tematica LGBT a valere sul PON Inclusione FSE 2014-2020 – Asse 4 “Capacità amministrativa” – Obiettivo specifico 11.1 – Azione 11.1.3 – CUP J55E17000030007, promosso da UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri).
Il progetto proposto si è sviluppato in considerazione della forte esigenza di restituire dignità storica e riconoscimento a tuttə coloro che ci hanno preceduto lottando contro pregiudizi e discriminazioni per contribuire all’avanzamento dei diritti civili nel nostro paese.
Il patrimonio archivistico conservato dal Centro annovera infatti numerosi fondi personali di singolə militanti, attivistə, personaggi pubblici, oltre che di associazioni e collettivi, risultando tra i più ricchi e completi in Italia e tra i maggiori in Europa sulla tematica LGBTI+. Tante memorie di vita e militanza, nascoste negli archivi come il nostro, aspettavano di essere raccontate e contestualizzate nella storia del nostro paese per dare valore all’esperienza intera del movimento LGBTI+ italiano. Il progetto di conservazione messo in atto nel tempo, con la partecipazione di un’intera comunità, da persone di generazioni e generi diversi, necessitava di un passaggio essenziale dalla mera conservazione alla valorizzazione.
Questa valorizzazione si è resa possibile grazie alla sinergia fra istituzione e associazioni in un progetto di portata nazionale che ha visto coinvolti, insieme al Centro di Documentazione, altri otto archivi LGBTI+ con i loro progetti (MIT ArchiviST* Archivi Storia Trans, Circolo di Cultura Omosessuale M. Mieli La Storia in Circolo, Associazione Maurice Diapason, Gay Center Rainbow Digital Memory, Arcilesbica Zami Milano Archivio Indimenticabile, Arcigay Napoli Antinoo Il nostro orgoglio a voce alta, Italia Gay Network (Gay Net) Archivio diffuso, CIRSES Identit@ Narrate). Il lavoro collettivo di questi archivi ha permesso l’emersione delle storie della comunità LGBTI+ italiana, storie per le quali non esistono manuali, impossibili da raccontare senza gli archivi di comunità.
Queste le principali linee guida del seguite per la progettazione del nostro intervento:
– descrizione: solo descrivendo ciò che si conserva si rende un patrimonio culturale un bene comune.
– digitalizzazione: garantire un primo accesso alle descrizioni è la base per la conoscenza e la condivisione.
– fruizione: rendere disponibili on line mezzi di ricerca e digitalizzazioni agevola lo studio, la ricerca e la conservazione delle fonti custodite dal Centro.
– valorizzazione: la promozione e la valorizzazione degli strumenti di ricerca incentiva la fruizione del patrimonio custodito e crea reti, fra istituzioni, associazioni e persone.
Il contributo ottenuto ha permesso di avviare un progetto di schedatura, riordino, inventariazione e digitalizzazione di tre nuclei che sono stati selezionati fra quelli che compongono il complesso documentario del Centro.
Nello specifico sono stati oggetto di intervento nell’ambito del progetto i fondi archivistici:
1. Arcigay Associazione Nazionale
(documenti associativi, corrispondenza, opuscoli)
2. Manifesti
(documenti iconografici di diverse dimensioni)
3. Volantini, opuscoli e materiale informativo
(cartoline, volantini, materiali promozionali)
Nel periodo di riferimento sono stati digitalizzati complessivamente 2963 documenti descritti e schedati in maniera analitica.
Per garantire coerenza con la strutturazione descrittiva e il rispetto delle logiche archivistiche di contestualizzazione di ogni singolo oggetto digitale si è utilizzata la soluzione Caveau digitale® della società Promemoria Group, con un back-end per le attività descrittive basate sul software open source Pimcore.
Le azioni svolte hanno permesso di ordinare e mappare il complesso documentario avendo contezza delle risorse documentarie disponibili e migliorandone le condizioni di conservazione (condizionamento, etichettatura, spazi di collocazione dei materiali).
Per quanto riguarda gli aspetti conservativi, la digitalizzazione ha reso possibile la consultazione dei documenti senza la necessità di accesso ai documenti originali. In senso più ampio, il progetto ha accresciuto notevolmente l’attenzione e l’interesse per il patrimonio di memoria storica LGBTI+ stimolando la ricerca e gli studi interdisciplinari anche in funzione di prevenzione del pregiudizio e contrasto alle discriminazioni contemporanee.
Il bando è riuscito a catalizzare energie, creando una nuova rete di collaborazione fra gli archivi LGBTI+ nazionali che hanno potuto condividere strumenti e buone pratiche per conservare e valorizzare il patrimonio documentale. Le iniziative collaterali, realizzate nell’ambito del nostro progetto e degli altri progetti nazionali finanziati, hanno permesso di promuovere la conoscenza della storia del movimento LGBTI+ italiano suscitando grande interesse anche in un pubblico non specialistico.
I documenti del nostro archivio, schedati e digitalizzati, confluiranno, insieme a tutta la documentazione raccolta a livello nazionale dagli altri archivi finanziati nell’ambito del bando, sul portale nazionale predisposto da Unar.
Per presentare i risultati a conclusione del progetto, venerdì 17 settembre 2021, si è organizzata presso MAMBo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, in collaborazione con Ibridamente.it nell’ambito di Gender Bender Festival, l’iniziativa Identità e archivi tra memoria e futuro, tavola rotonda sul tema della memoria storica LGBTQ+ con un panel speciale dedicato all’analisi di analoghe iniziative di disseminazione e divulgazione di progetti archivistici attraverso riviste, graphic novel e progetti digitali.
All’iniziativa hanno partecipato:
Giuseppe Seminario, presidente Arcigay Il Cassero
Daniele Del Pozzo, direttore Gender Bender Festival
Agnese Canevari, dirigente UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali
Paola De Montis, Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell’Emilia-Romagna
Sara De Giovanni, coordinatrice progetto “A lunga conservazione” Arcigay Il Cassero
Ludovico Virtù, coordinatore progetto “ArchiviST*” MIT – Movimento Identità Trans
Franco Grillini, progetto “Archivio Diffuso” Italia Gay Network
Paola Ciandrini, Ibridamente.it
E. G. Crichton, artista interdisciplinare e docente
Maddalena Valacchi, Salvatore Renna, Le avventure di Archinia
Enea Brigatti, Archivio Magazine
Marta Inversini, Fondazione Mondadori
Proiezione di contributi video inerenti i progetti proposti con il contributo di UNAR da Associazione Maurice (Torino) Arcilesbica Zami (Milano), CIRSES (Roma)
Qui la registrazione integrale dell’iniziativa
Carissime Mele Marce
La pubblicazione Carissime Mele Marce, realizzata sotto forma di fanzine, con guida e descrizione dei fondi che compongono il complesso archivistico, stampata con il contributo di Unar per dare visibilità ai risultati ottenuti dal progetto è stata curata dal Centro di Documentazione in collaborazione con Promemoria Group, con progetto grafico originale a cura di Laboratorio Zanna Dura.
E’ stata presentata il 2 ottobre 2022 all’interno di FRUIT Exhibition – Indipendent Art Book Fair durante l’incontro In piena luce. Una fanzine per i 40 anni di storia del Cassero che ha visto dialogare Sara De Giovanni, responsabile del Centro di Documentazione “Flavia Madaschi” Cassero LGBTQIA+ Center, Eugenio Nittolo e Andre Tognan del Laboratorio Zanna Dura di Torino e Enea Brigatti, assistant editor di Archivio Magazine.
Sfoglia la fanzine e approfondisci il progetto: