Time of Liberations | Archivio Aperto 2025

E se gli atti di liberazione fossero un piccolo varco nella linea del tempo? Quello che ci permette di compiere quel salto dialettico di cui parlava Walter Benjamin e incontrare il passato nel nostro presente? E se le liberazioni fossero sempre una conquista del sé quando il sé è tuttavia il frutto della relazione attiva con altri corpi, umani, animali, vegetali? E se liberazioni fossero quelle da una occupazione nazifascista o imperialista, ma anche da regimi autoritari, da gabbie patriarcali e coloniali, da sopraffazioni e ingiustizie economiche e sociali? Se le liberazioni fossero anche quelle del cinema dai meccanismi spesso soffocanti dell’industria? E se potessimo, quindi, celebrare un cinema più povero ma più libero, come ci hanno insegnato Maya Deren o Jonas Mekas, o Roberto Rossellini, che ottant’anni fa realizzava il film emblema di tutte le liberazioni, Roma Città Aperta, girando tra le strade di una città in macerie usando anche pellicole scadute? “Tornerà pure la primavera. E sarà più bella delle altre. Perché saremo liberi”
Archivio Aperto, il festival di Home Movies — Archivio Nazionale del Film di Famiglia di Bologna dedicato alla riscoperta del patrimonio audiovisivo privato, diaristico, famigliare, sperimentale amatoriale a al riuso contemporaneo degli archivi inediti e non ufficiali, è arrivato alla sua XVIII edizione.
A Bologna dal 26 al 30 settembre, vari spazi della città saranno interessati da un ricco programma dedicato a tutte le liberazioni, del passato, del presente, del futuro.

Museo de la noche di Fermín Eloy Acosta
In collaborazione con il Festival, vi invitiamo alla proiezione del film in concorso Museo de la noche di Fermín Eloy Acosta.
Alla fine degli anni ’60, l’artista argentino Leandro Katz si unì al Theatre of the Ridiculous, un’eccentrica compagnia legata alla scena queer underground di New York. Tra il 1970 e il 1976 scattò fotografie, si occupò delle luci e realizzò film sperimentali. Oggi, dal suo buio appartamento a Buenos Aires, Katz rivisita i suoi materiali: immagini di chi non c’è più, documenti fotografici, diapositive, negativi, film e video. Questo saggio cinematografico si muove tra archivi, testimonianze e spettri del passato che interrogano il presente, intrecciando i materiali per avvicinarsi, almeno per alcuni istanti, a quel passato mitico, e porre interrogativi sul tempo, l’arte, la sessualità, la morte e il cinema.
Il film verrà proiettato:
Sabato 27/09 alle ore 20:00 in Sala Cervi
Lunedì 29/09 alle ore 14:00 in Sala Cervi
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