Gay Pride. Pride vuol dire orgoglio. Orgogliosi di essere. (2002)
- Datazione
- Data (testuale):
- 2002
- Numerazione provvisoria
- Prefisso:
- MANIFESTI
- Numero:
- 139
- Identificativo di origine
- 235 - PRI 2002 003
- Materiali
- Carta
- Tecnica
- Litografia offset
- Dimensioni
- Larghezza:
- 70 cm
- Altezza:
- 100 cm
- Link esterni
- Link:
- Manifestipolitici.it
- Titolo
- Gay Pride. Pride vuol dire orgoglio. Orgogliosi di essere. (2002)
- Tipologia titolo
- originale
- Descrizione
Manifesto a colori, litografia offset, 100x70 cm, 2002
Bagheria - Assessorato alle pari opportunità
Testo:
Gay Pride. Pride vuol dire orgoglio. Orgogliosi di essere. Orgogliosi di essere uniti e visibili per dare forza ad un movimento che è per tutti e non solo per i gay, le lesbiche, i transgender, i bisessuali. Con centinaia di cortei sparsi in tutto il mondo, il 28 giugno si vuole ricordare quando, questo stesso giorno di trentacinque anni fa, avvenne la storica rivolta degli omosessuali allo Stonewall bar di New York, che diede inizio, con la ribellione contro la repressione e il pregiudizio antigay, alla nascita del movimento di liberazione sessuale. Tutto questo ha valore, se partecipi, ci mostriamo uniti e solidali, nel celebrare un evento che ormai ha luogo a livello internazionale in tutti i paesi liberi e democratici dell'Occidente. Solo così possiamo divulgare il nostro credo fatto di dignità, di lotta e voglia di essere gay contro ogni discriminazione legata all'orientamento sessuale della persona, considerando che, nonostante l'emancipazione dei costumi, in molti settori delle società democratiche occidentali gli omosessuali sono tuttora esposti ad emarginazione, derisione, intimidazione e perfino a violenze, mentre ancora nei regimi dittatoriali comunisti (Cina e Cuba) e nei paesi islamici, anche moderati, l'omosessualità viene considerata come reato punibile con anni di carcere, lavori forzati e la pena di morte. Il 28 Giugno dunque non è solo un appuntamento rituale, una grande festa collettiva, bensì un'occasione per ricordare che la costruzione di un mondo, di una società, senza più alcuna discriminazione in base all'orientamento sessuale delle persone, comporta un impegno consapevole e quotidiano per la conquista dei diritti civili, laddove essi sono più carenti nonché per ribadire i motivi di un percorso di rivendicazione che si caratterizza, di anno in anno, nella lotta contro il pregiudizio antigay, l'omofobia, il razzismo sessuale, l'oscurantismo di ogni fondamentalismo religioso. Con il 28 Giugno si esprime pertanto nel Gay Pride l'esigenza di una sempre maggiore visibilità omosessuale al fine di conseguire da parte delle persone della comunità GLBTT (Gay, Lesbica, Bisessuale, Transessuale, Transgender) una crescita di democrazia, di pluralismo, di soggettività politica e diritto di cittadinanza.
Dott. Piero Montana, Consulente del Sindaco per la realtà omosessuale della Città di Bagheria