VIVONO. Arte e affetti, HIV-AIDS in Italia. 1982-1996 a cura di Michele Bertolino

Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato ospita dal 4 ottobre 2025 al 1° marzo 2026 la mostra VIVONO. Arte e affetti, HIV-AIDS in Italia. 1982-1996,
a cura di Michele Bertolino.
Si tratta della prima mostra istituzionale che ricompone la storia dimenticata delle artiste e degli artisti italiani colpiti dalla crisi dell’HIV-AIDS. Opere d’arte, poesie, paesaggi sonori e video si combinano a materiali d’archivio e memorie personali per delineare un possibile percorso che attraversa gli anni dal 1982 al 1996–dalla prima segnalazione di AIDS conclamato in Italia all’arrivo delle terapie antiretrovirali–restituendo l’urgenza e l’unicità di quel tempo.
Come si vive l’amore e la gioia quando tutto intorno è oscurità? Che fine fanno la rabbia e la speranza quando tutto sembra perduto? Come si respira, come si agisce insieme per costruire un futuro in un tempo di minaccia diffusa e vulnerabilità condivisa? Quali alleanze nascono per ritrovare il senso di un sorriso? Quali parole e immagini scegliamo per raccontare le nostre perdite e le nostre conquiste? Come ci guardiamo negli occhi?
VIVONO guarda agli anni della crisi dell’HIV-AIDS in Italia come un momento generativo, in cui si sono formate alleanze inaspettate, in cui l’amore è diventato spazio di azione politica, si è tradotto in sostegno, affetto, cura, carne. VIVONO è una storia collettiva, il ritratto di una generazione viva: parole scritte, immagini, voci e linguaggi si intrecciano con il sesso, l’immaginazione e il lutto, evocando utopie che ancora ci appartengono, ancora pulsano, ancora vivono.

L’archivio è la spina dorsale della mostra e raccoglie documenti, manifesti, articoli di giornale, video e tracce sonore che, come appunti, tratteggiano la dimensione storica, politica, sociale e culturale italiana tra il 1982-1996. Per sottolineare il carattere non-finito di questa ricostruzione, i materiali sono presentati su grandi bacheche da lavoro dotate di ruote, che suggeriscono la possibilità di riconfigurare la narrazione.
Tra i documenti, sono presentate le opere d’arte di artiste e artisti italiani, tracce o testimonianze, spesso gridate a pieni polmoni altre volte sussurrate, che complicano la comprensione di quegli anni e offrono occasioni di approfondimento su questioni specifiche. Parlano di esperienze di vita, descrivono una temperatura emotiva che è fatta di felicità e dolore, e coniugano ricerca estetica, attivismo politico, storie personali e posizioni filosofiche. Le opere di artiste e artisti internazionali espandono ulteriormente queste riflessioni, presentando lavori che, esposti in Italia tra il 1982 e il 1996, hanno avuto un impatto importante nella comunità artistica o nell’attivismo.