Flavia Madaschi
“Sono sempre più convinta che se a scendere in piazza per i diritti dei nostri figli ci fossimo anche noi genitori, i risultati sarebbero diversi.
Se fossimo noi ad andare a manifestare contro chi si permette di insultarvi qualcosa cambierebbe, ma noi preferiamo stare a casa, a piangere, a chiederci dove abbiamo sbagliato, a disperarci perché questa società vi considera diversi o malati e non pensiamo che potremmo essere noi a cambiare questa società stando al vostro fianco”
Flavia Madaschi – Bologna Pride 2012
Flavia Madaschi nasce a Fiume il 14 novembre 1942, è la più piccola di quattro figli. Il padre muore durante la guerra e con la perdita di Fiume da parte dell’Italia, la madre decide di emigrare. La sua famiglia viene assegnata al campo profughi di Bologna dove rimane per alcuni anni. Da giovanissima, inizia sin da subito a lavorare in fabbrica prima per la Majani, poi per la Ducati fino ad essere assunta come impiegata presso le Poste Italiane. Lì conosce il suo futuro marito, Oriano e diventa sindacalista per la CGIL.
Comincia a partecipare a riunioni e manifestazioni vivendo il Sessantotto in prima persona e iniziando a conoscere il mondo gay, lesbico e trans di quegli anni. Nel 1982 nasce il figlio Mattia. Come segno del destino, la stessa notte, si festeggia la presa del Cassero di Porta Saragozza. Dopo qualche anno lontano dall’attività sindacale, all’inizio degli anni ’90 decide di riprendere la sua militanza rimanendone però profondamente delusa.
Nel 2000, in coincidenza con il World Pride di Roma, il figlio Mattia fa il suo coming out. E’ così che, qualche anno dopo aver sentito parlare dell’Associazione A.GE.DO. Associazione Genitori, parenti, amiche e amici di persone LGBTI+, Flavia decide di entrarne a far parte diventando in breve tempo molto attiva nell’ambiente. Partecipa ad ogni Pride indossando orgogliosamente la sua maglietta autoprodotta con l’indimenticabile slogan O etero o gay sono tutti figli miei, slogan che lei stessa aggiorna ben presto in senso più inclusivo aggiungendo anche le soggettività lesbica e trans.
Nel 2006 fonda la sede bolognese di A.GE.DO ospitata presso la sede del Cassero LGBTI + Center dove incontra genitori che la contattano da ogni parte d’Italia. Flavia, con la sua la capacità di parlare in modo diretto e deciso, spesso con una battuta, ha la capacità di trasformare il pianto di questi genitori in un sorriso e quasi sempre, al termine degli incontri, li accompagna in biblioteca per un consiglio di lettura e per far vedere che un posto LGBTI+ non è poi così tanto trasgressivo con una biblioteca al suo interno!
E’ scomparsa troppo presto, il 7 gennaio 2015, lasciando un grande vuoto nei nostri cuori e nella comunità LGBTQ+. Intitolarle il nostro Centro, ci è sembrato immediatamente il modo migliore per ricordarla e per tenere in vita il suo spirito di tenace e orgogliosa attivista con le sue battaglie per i diritti.
Nel giugno 2015, in occasione dell’intitolazione ufficiale del Centro, le abbiamo dedicato la mostra Una straordinaria umanità: la lezione di Flavia, un ricordo collettivo che ha raccolto scambi, corrispondenze, foto, impressioni, racconti di impegno politico e di vita che oggi fanno parte del nostro archivio, a disposizione di chi voglia conoscere meglio la nostra amatissima Flavia.
“In tutti questi anni che sono stata, e che ancora sono, in mezzo a voi, mi avete fatto ridere, mi avete fatto piangere, e mi avete fatto anche tanto incazzare. Ma soprattutto mi avete dimostrato tanto affetto, e questo affetto mi ha sempre fatto superare i momenti di delusione e sconforto, e mi ha permesso di ripartire con più grinta di prima.”
Non ci sono dubbi che questo affetto continuerà a emozionare ed emozionarci con più forza che mai.
VIDEO E INTERVISTE DISPONIBILI SU YOUTUBE
Rete Genitori Rainbow – Conferenza IFED | 4 maggio 2013
Discorso al Bologna Pride | 2014